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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 18/06/2010 - Da Monticelli Pavese a San Donato tre linee nel caos

Da Monticelli Pavese a San Donato tre linee nel caos, migliaia di pendolari bloccati alla metropolitana Autisti senza stipendi, bus fermi I dipendenti Sila incrociano le braccia tutto il giorno

 

Gli stipendi non arrivano e il 90 per cento degli autisti incrocia le braccia. Oltre 50 lavoratori, per tutto il giorno di ieri, nel Lodigiano hanno bloccato la corsa degli autobus targati Sila. Una iniziativa spontanea, questa, l’unica possibile, a detta dei sindacati, per cercare di cambiare la situazione «che va avanti da troppo tempo». Centinaia di pendolari ieri hanno aspettato invano alle fermate degli autobus, tra Monticelli Pavese e la stazione della metropolitana di San Donato, il passaggio di un pullman. Nella tratta lodigiana, a partire dalle 9, hanno scioperato 51 autisti su un totale di 54, cioè tutti i lavoratori a tempo indeterminato. Fino a tarda sera, i dipendenti riuniti in assemblea permanente e le organizzazioni sindacali, a partire dalla Silt che è la sigla che raccoglie maggiori consensi, insieme alla Cgil e alla Uil, hanno incontrato i rappresentanti dell’azienda. Per cercare di arrivare ad un accordo condivisibile. «Solo alle 20, però - spiega il rappresentante delle Rsu Rocco Tansi -, siamo riusciti ad avere la promessa dalla Sila che sarà lei ad assumersi le responsabilità del blocco improvviso delle corse». Tansi è infuriato. «Non è la prima volta infatti - commenta - che ci sono ritardi del genere nel pagamento degli stipendi. Dovrebbe essere accreditato il 17, invece siamo arrivati anche al 23 del mese senza vedere i soldi. Pagano in tempo solo quelli che prendono l’assegno. Non è giusto perché c’è disparità tra lavoratori. Poi non è l’unico problema. Anche gli straordinari non sono pagati in maniera adeguata, lo stesso per l’indennità di mensa. Molte volte sbagliano a fare le buste paga, sempre in difetto. Per non parlare dei mezzi vecchi, ai quali non fanno manutenzione. Ti trovi a salire su autobus che non sai bene in che condizioni sono. Abbiamo avuto anche problemi con le assicurazioni scadute. Per non viaggiare senza assicurazione gli autisti si sono messi in malattia, ma sono stati ricattati». Ai lavoratori non va giù neanche la disparità di stipendio tra un’azienda di trasporti e l’altra. «Se c’è un contratto nazionale - aggiunge Tansi - va rispettato. Siamo arrivati alla frutta. La controparte non ascolta e la Provincia cosa fa?». L’assessore provinciale ai trasporti Nancy Capezzera promette il pugno duro: «Abbiamo incontrato l’amministratore delegato di Sila - commenta -, siamo andati allo scontro frontale. Ho dato mandato ai legali per capire come intervenire e i legali hanno già iniziato a muoversi. L’azienda ha detto che avrebbe cambiato la situazione, invece, non sono ancora intervenuti. Hanno mezzi fuori norma, anche per quanto riguarda l’inquinamento. Adesso ogni lamentela e protesta che mi arriva la mando per conoscenza alla prefettura che sta seguendo il caso. I nostri utenti pagano e devono aver diritto al servizio. Nessuno può permettersi di interrompere il pubblico servizio. Noi siamo al fianco dei lavoratori». «La Regione - commenta Marco Magnani della Cisl - ritarda i finanziamenti, questo si ripercuote sulle provincie e le aziende vanno in crisi con ricadute poi sui lavoratori. Se hanno ritardato il pagamento dello stipendio adesso, il mese prossimo che ci sarà la quattordicesima e il rimborso del 730 cosa succederà? Noi chiederemo un incontro urgente con gli assessori provinciali e con i prefetti di Milano e Pavia». «Questa - commenta Tansi - è un’azienda che lavora. Solo tra San Colombano e Sant’Angelo ci sono 1500 abbonati. Non si tratta di un ramo secco, ma di una miniera d’oro per chi la gestisce. Così non si può più andare avanti».Cristina Vercellone