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ARTICOLO TRATTO  DA "IL CITTADINO" DEL  13/01/2011 - Da Graffignana per salvare la Liguria, volontari di Protezione civile premiati


Da Graffignana per salvare la Liguria, volontari di Protezione civile premiati
 



graffignana Quattro volontari della protezione civile provinciale, tutti residenti a Graffignana, sono stati premiati ieri in regione dall’assessore Romano La Russa per il lavoro svolto la scorsa estate in Liguria contro gli incendi boschivi. I loro nomi sono: Luigi Remigi (responsabile operativo dei volontari), Raffaele Granata, Massimo Pandini e Fabrizio Lunghi. «Lo scorso anno e quello precedente siamo stati impegnati in Liguria nella lotta agli incendi boschivi - spiega Remigi -, in particolare nelle Cinque Terre e in altre zone di quel territorio. Abbiamo spento anche alcuni incendi sul nascere che potevano diventare molto pericolosi. Una squadra composta da quattro uomini, quindi, è stata impegnata per due periodi di una settimana, alternandosi con gli altri gruppi della Lombardia. E mentre eravamo là siamo intervenuti anche a Porto Venere per far fronte a un’alluvione».Alla cerimonia di ringraziamento organizzata al Pirellone, quindi, erano presenti i due assessori regionali alla protezione civile, La Russa e Giovanni Barbagallo. Per il lodigiano, inoltre, c’era il responsabile della protezione civile, nonché comandante della polizia provinciale, Angelo Milano. «Il lavoro che abbiamo svolto è il frutto di un’alta specializzazione raggiunta - aggiunge Remigi -. Siamo andati con i nostri mezzi, ma quando eravamo là abbiamo utilizzato anche un elicottero per bloccare gli incendi in quota».Nel frattempo il gruppo di protezione civile di Graffignana ha raggiunto anche un altro importante risultato. Luigi Remigi ed Emilio Suardi, infatti, sono stati nominati ufficialmente direttori delle operazioni di spegnimento a livello regionale. «Il che significa che in caso di incendi boschivi in regione, possiamo venire chiamati per intervenire con il corpo forestale dello stato per gestire interventi urgenti e coordinare le squadre e i mezzi aerei». La nomina è arrivata dopo il superamento di un corso molto duro e selettivo. «Siamo rimasti isolati per due settimane in un eremo in località Canzo. Per nove ore al giorno eravamo in aula, poi ci sono state due giornate di esercitazioni pratiche sui campi in quota. Solo chi superava quelle prove veniva ammesso agli esami finali: una giornata di prove pratiche con la direzione di mezzi e la gestione delle squadre, oltre a un intervento simulato in notturna».D. C.

 

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