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ARTICOLO TRATTO  DA "IL CITTADINO" DEL 5/02/2011 - Matri, Dossena e la Nazionale: il sogno di Alberto e Agostino

 

Calcio - Serie An La speranza dei fratelli maggiori dei professionisti di Juve e Napoli
Matri, Dossena e la Nazionale: il sogno di Alberto e Agostino
 


lodi Che i sogni siano a colori ormai è cosa piuttosto nota. Capita però, in casi più o meno rari, che i pensieri notturni si tingano solo e soltanto di un colore. Ecco allora che a scorrere sono immagini di notti magiche, di maglie storiche da conservare, di brividi lungo la schiena sulle note di Mameli, sogni di cieli azzurri sopra Berlino. Probabilmente Alessandro Matri e Andrea Dossena qualcosa del genere in questi giorni lo stanno provando: sogni azzurri, con una maglia azzurra indosso e magari sotto lo stesso cielo azzurro che cinque anni fa regalò a tutta Italia una gioia immensa. E se per il primo sarebbe un esordio da incorniciare, per il secondo potrebbe essere un ritorno dopo le avventure vissute in Nazionale con Donadoni nel 2006 e con Lippi poco più tardi. Domani pomeriggio, dopo il ventiquattresimo turno di campionato, il commissario tecnico Cesare Prandelli diramerà la lista dei convocati che prenderanno parte all'amichevole di mercoledì prossimo a Dortmund contro la Germania e lì si saprà finalmente se sognare sarà ancora lecito o meno sul cammino che porta a Euro2012 prima e ai Mondiali del 2014 poi.Sono storie parallele quelle dei due lodigiani, l’attaccante di Graffignana da pochi giorni passato alla Juventus e il laterale di Pieve Fissiraga in forza al Napoli: il primo a 26 anni cerca l'esordio magico, il secondo invece dopo il debutto di tre anni fa cerca di tornarci adesso, alla sogli dei trent’anni. Ad accomunare i due c'è anche un passato nel Fanfulla prima di approdare alle squadre professionistiche: segno che i talenti ci sono anche nella nostra terra, è tutta questione di andarli a trovare. Qui spunta inequivocabilmente il nome di Aldo Jacopetti, uno che ogni fine settimana visionava sempre cinque o sei partite delle giovanili lodigiane e poi andava a pescare i migliori. E le storie di Matri e Dossena ne sono la prova perché entrambi sono nati proprio sotto la stella dello “Zar”. E non finisce qui, perché anche Alberto Matri e Agostino Dossena (i due fratelli maggiori) si conoscono bene e hanno a loro volta un desiderio comune, quello della maglia azzurra per i loro “fratellini”: «Per noi sarebbe stupendo - commenta Alberto Matri -: dopo aver visto Alessandro arrivare in un club importante come la Juve, la Nazionale è il prossimo obiettivo. Speriamo, e per scaramanzia non diciamo niente, anche se ci speriamo, è logico». «Noi ci crediamo ancora - dice invece Agostino Dossena -, forse con Prandelli è un po' difficile perché in quel suo ruolo vede benissimo anche il giovane Criscito, però tutto può succedere. Non ci sono molti italiani forti in quella posizione e Andrea è uno dei pochi a sapersi distinguere sulla fascia sinistra. E a Napoli sta facendo molto bene». I libri di famiglia a questo punto si aprono e a sfogliarlo sono proprio i due fratelli maggiore, ovviamente legatissimi ai minori: «Io e Alessandro ci sentiamo almeno quattro volte al giorno - scherza Alberto Matri -, siamo peggio di due fidanzati. Alessandro ha iniziato a giocare da piccolissimo e nonostante avessimo tre anni di differenza era già in squadra assieme a me nella Virtus Don Bosco. Un aneddoto particolare? Ricordo che ai tempi del Fanfulla in una partita segnò 14 gol: si vedeva fin da subito che aveva qualcosa in più. Ma credo comunque che le sue doti principali siano sempre state e siano ancora la semplicità e la determinazione, che lo hanno aiutato molto ad arrivare fino a questo livello». «Andrea fin da piccolissimo stava tutto il tempo sull'aia della nostra cascina a Pieve a tirare calci al pallone - ricorda invece Agostino Dossena -; la palla era il suo più gran divertimento e credo che non sia cambiato nel tempo, anzi forse è proprio la chiave del suo successo. Colgo l'occasione per raccontare un fatto curioso e al tempo stesso ringraziare una persona che per lui e per noi ha fatto tanto: quando da piccolo Andrea giocava nel Fanfulla non avevamo molto tempo per accompagnarlo a Lodi, avendo un'azienda agricola di famiglia, e allora il signor Brusabastro, padre di un compagno di squadra di Andrea, veniva a prenderlo tutte le volte per accompagnarlo agli allenamenti; e veniva anche quando suo figlio non poteva andare! Sono episodi semplici, ma di grande umanità e credo che vadano sottolineati soprattutto oggi». Amarcord a parte, il presente concede ancora una notte per sognare e crederci un po', sperando che il futuro si tinga sempre più d'azzurro.Aldo Negri


 

 

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