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ARTICOLO TRATTO  DA "IL CITTADINO" DEL 8/02/2011 - Matri non vuole più svegliarsi dal sogno
 

Calcion Ieri il 26enne di Graffignana, in azzurro dopo il passaggio alla Juve, ha debuttato subito in sala stampa a Coverciano
Matri non vuole più svegliarsi dal sogno
«Io in concorrenza con Pazzini? No, gioco anche da terza punta»
 

 

lodi La prima settimana di febbraio 2011 la ricorderà per tutta la vita. Perché, e non è un gioco di parole, questa settimana gli ha cambiato la vita. In successione: trasferimento alla Juventus, primi due gol in bianconero alla seconda presenza e, ciliegina sulla torta, convocazione in Nazionale. Si poteva chiedere di più? «Ma non svegliatemi, voglio continuare a sognare», ha detto ieri Alessandro Matri, il 26enne bomber di Graffignana al suo debutto nella sala stampa di Coverciano, dove si è radunato il gruppo azzurro in vista dell'amichevole contro la Germania in programma domani sera a Dortmund. Sorride, Matri, con il suo sguardo timido e l'espressione di chi sa di averla combinata grossa. Perché il doppio salto dal Cagliari alla Juventus alla Nazionale è roba per pochi eletti: «Essere qui mi fa un effetto strano perché in sette giorni mi si è stravolta la vita. La convocazione in Nazionale è il sogno di ogni calciatore e a me è capitato proprio nel momento più bello della mia carriera». Coincidenze strane, ma prima o poi sarebbe successo lo stesso. Anche se fosse rimasto “confinato” in Sardegna, perché come ha ammesso il ct Cesare Prandelli, «Matri era seguito anche prima del suo passaggio alla Juventus». Del resto il centravanti lodigiano non poteva più essere ignorato: in campionato ha già segnato 13 gol (come Zlatan Ibrahimovic) e rappresenta il prototipo dell'attaccante moderno, «capace di finalizzare ma anche di giocare largo», per citare sempre Prandelli. Una duttilità che potrebbe rivelarsi preziosa per il suo futuro in azzurro: «Non so come intenda utilizzarmi il ct: io sono pronto a tutto, a giocare prima, seconda e anche terza punta». Nessuna rivalità insomma con Giampaolo Pazzini, l'ariete interista che potrebbe contendergli il posto da titolare: «Abbiamo caratteristiche diverse quindi credo che possiamo anche giocare insieme. In ogni caso - ha sottolineato Matri - io non sento la rivalità con lui, quella è più roba da giornali. Non scendo in campo pensando a una sfida con il “Pazzo”: poi lo conosco bene, è un bravo ragazzo. Credo di potermi adattare in diverse posizioni, giocando sia da centravanti, ma anche più largo: l'ho già fatto a Cagliari e anche con la Juve quando ho giocato al fianco di Toni». La sfida con Pazzini, semmai, sarà rimandata a domenica quando il calendario proporrà il “derby d'Italia” tra Juve e Inter: «Una grande sfida, ma non credo che sarà decisiva per lo scudetto. Ci sarà tempo per pensarci. Adesso mi voglio godere solo questa convocazione in Nazionale: l'aspettavo da tempo, ci speravo anche quando ero a Cagliari: a Natale avevo espresso il desiderio di giocare con Cassano, e adesso sono qui. Ringrazio il presidente Cellino che ha sempre creduto in me». I tifosi sardi però non hanno preso bene il suo addio: «I fischi di sabato sera non mi hanno fatto piacere, però li avevo messi in preventivo e li accetto, i tifosi vanno capiti. Quanto ho sofferto a non esultare dopo i gol? Sono un tipo istintivo, mi è sembrato giusto fare così». D'ora in avanti non ci saranno però più impedimenti all'esultanza: «Voglio contribuire alla risalita della Juve. Sono convinto che possiamo arrivare tra le prime quattro, l'importante è mettere in campo sempre quella voglia e quella determinazione mostrate nelle ultime due gare». Per continuare a sognare, in bianconero e in azzurro.Vinicio Rabio

 



 

 

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