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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 28/3/2011 -Italia domani a Kiev, c’è attesa per Matri
 

Gli azzurri affrontano l’Ucraina in amichevole
Italia domani a Kiev, c’è attesa per Matri
 

firenze Sarà un’Italia tutta nuova quella che domani sera a Kiev affronterà l’Ucraina in amichevole. Una gara che servirà a Cesare Prandelli per valutare soprattutto l’affidabilità delle cosiddette “riserve” e dare a tutti i componenti del gruppo una chance importante per continuare a ritagliarsi spazio nel giro azzurro. Tra gli osservati speciali c’è naturalmente Alessandro Matri: il bomber di Graffignana è atteso al debutto con la maglia della Nazionale, anche se molto probabilmente partirà dalla panchina. Dalle indicazioni dell’ultimo allenamento, il commissario tecnico sembra infatti orientato a schierare inizialmente la coppia offensiva formata da Gilardino e Giuseppe Rossi, quest’ultimo chiamato a dare fantasia e vivacità all’attacco al posto di Cassano. Tanti i cambi anche nelle altre zone del campo rispetto alla vittoriosa partita di venerdì sera contro la Slovenia. In porta dovrebbero alternarsi Buffon e Viviano; in difesa spazio a Santon, Chiellini, Gastaldello e Criscito, mentre a centrocampo Montolivo agirà da vertice basso, con Marchisio e Nocerino ai lati e Aquilani dietro le punte. Matri dovrebbe subentrare nella ripresa, verosimilmente al posto di Gilardino e agire come punta avanzata. Sarebbe il giusto premio per l’attaccante della Juventus, che andrebbe così a coronare un’annata fantastica. Il lodigiano si è messo in luce anche nella partitella di ieri, segnando una tripletta al pari di Pazzini; in gol anche Giardino Balzaretti, Giovinco e Marchisio. «L’obiettivo è migliorare partita dopo partita, siamo a buon punto e le gare contro Germania e Slovenia lo confermano - ha detto ieri Antonio Nocerino, uno dei volti nuovi degli azzurri - . Questa è una Nazionale rinnovata che vuole mettersi in mostra e vincere. Cercando di far cambiare idea a chi critica. Io nuovo Gattuso? Rino è un monumento, per accostarmi a lui devo ancora lavorare molto».

 


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