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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 20/7/2011 - Devecchi, è la scelta del cuore


Pallacanestro - Serie An La società si salva dal fallimento e conferma il 26enne graffignanino
Devecchi, è la scelta del cuore
«Resto volentieri a Sassari, ormai sono mezzo sardo...»
 

 

graffignana Grazie a un colpo di coda del nuovo presidente Stefano Sardara la Dinamo Sassari è riuscita a sfuggire alla morsa della crisi che si sta abbattendo sull'economia globale e sul mondo della pallacanestro in special modo. E tra le prime mosse della società sarda vi è stata la conferma del graffignanino Giacomo "Jack" Devecchi per quella che sarà la sua sesta stagione da “isolano”. Fugate quindi tutte le voci che lo avrebbero visto abbandonare i biancoblu, magari per approdare in Eurolega con la Cantù del suo coach delle giovanili Andrea Trinchieri. Una volta assicurato che Sassari si sarebbe regolarmente iscritta al prossimo campionato di Serie A l'ala classe 1985 non ha avuto alcun dubbio: «È sempre stata la mia prima scelta - racconta Devecchi - e sono contentissimo di restare. Ormai sono mezzo sardo e sono felice di poter ripartire con gran parte del gruppo della scorsa stagione, avendo già una buona intesa con molti compagni e allenatori». Assieme al lodigiano infatti sono stati confermati anche tutto lo staff tecnico dell'anno passato, con coach Meo Sacchetti in prima linea, la base italiana della squadra e il playmaker Travis Diener (che sembra spingere alla Dinamo anche il cugino ex Siena e Teramo, Drake Diener). «Si sta bene in Sardegna! Inoltre abbiamo una società davvero seria e con Sacchetti tutti possono lavorare bene e dare il loro meglio in tranquillità - le parole di Devecchi -. All'inizio della scorsa stagione ci davano già per retrocessi, sostenendo che non avevamo una panchina all'altezza; invece abbiamo disputato la miglior stagione della storia della Dinamo (eliminata nei quarti dei play off dall'Olimpia Milano, non prima di aver espugnato il "Forum", ndr)». I problemi finanziari di Sassari poi hanno fatto presagire il peggio: «È un brutto momento per l'economia della pallacanestro - spiega il cugino di Danilo Gallinari - e molti club storici hanno molte difficoltà, penso a Rimini in Italia o alle squadre greche. A Sassari i Mele, che non smetterò mai di ringraziare e che per cinque anni mi hanno trattato come un figlio, non sono riusciti a proseguire, ma per fortuna Sardara, già nostro dirigente, è riuscito a rilevare il club». Chi non se la passa affatto male è invece l'Olimpia Milano, regina del mercato estivo: «Hanno costruito un team di altissimo livello europeo, con campioni di Eurolega e un top coach come Scariolo. Però anche lo scorso anno si facevano proclami, ma non è andata a finire bene. Io mi auguro che tornino a vincere qualcosa perché una piazza come Milano potrebbe dare una spinta importantissima a tutto il movimento». Una crisi d'altra natura aleggia sugli States, dove è in corso il “lockout”: «Io non mi intendo molto di basket Nba, ma sentendo Danilo sembra che le cose andranno per le lunghe e molti americani verranno a giocare in Europa sia per soldi che per non perdere l'attività agonistica. Danilo ora non sa ancora che fare, l'ho visto molto concentrato sugli Europei». Quali saranno le possibilità degli azzurri in Lituania? «Per la prima volta potremo schierare assieme i tre giocatori Nba e per questo avremo la possibilità di fare bene in un girone molto difficile; se riusciremo a trovare la giusta chimica di squadra ci saranno molte sorprese».Lorenzo Meazza

 





 

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