ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 10/9/2011 - Gallinari e New York: «Dopo la rabbia, ha saputo reagire»
Gallinari e New York: «Dopo la rabbia, ha saputo reagire»
New York nel cuore. Anche ora, lasciata quella casa in affitto a Westchester, zona nord della Grande Mela, “un’ora circa da Ground Zero”, ovvero quel luogo che è già storia, e che in queste ore pulsa di un significato ancora più forte. Anche per Danilo Gallinari, uno che nella città simbolo degli States ci ha vissuto quasi tre anni, ma che le Torri Gemelle purtroppo dal vivo non le ha mai potuto vedere. E che era solo un ragazzino quando il mondo piombò nell’orrore e nella paura: «Avevo tredici anni quando avvenne l’attentato – racconta il campione di basket di Graffignana, dal 2008 al febbraio scorso in forza ai New York Knicks – e sinceramente non ricordo dove mi trovavo. Ma ricordo che stavo guardando la televisione, e quelle immagini incredibili. A quell’età, certe cose, le vedi in maniera diversa: con gli occhi di adesso mi sarei impressionato molto di più, mentre allora non mi resi bene conto di ciò che quell’evento rappresentasse». Dieci anni dopo, Danilo Gallinari è diventato un uomo. E ha amato una città nella quale i segni di quel maledetto 11 settembre sono ancora tanti. Nel male, sì, ma anche nel bene: «Sicuramente è una cosa che ha scosso tantissimo l’America. Come vivono il ricordo a New York? Quando abitavo lì l’argomento è venuto fuori in qualche discorso, è traumatico ogni volta che se ne parla ed è una sensazione ancora “viva”: penso ci sia rabbia da parte loro e di tutti. Però è anche bello vedere la risposta del governo e il sindaco della città, nel ricostruire e ripartire subito. La prima volta che sono andato a visitare Ground Zero era tutto coperto, stavano facendo dei lavori, c’erano delle cartine appese all’esterno ma dentro non si vedeve nulla. Ora invece vedi i palazzi che stanno crescendo, e attorno stanno realizzando una zona molto verde: penso sia un atteggiamento e una capacità di reagire da prendere ad esempio».
 
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