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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 02/01/2012 - La testimonianza dei volontari in Bolivia
 

La testimonianza dei volontari in Bolivia al centro della tradizionale veglia a Casale
 



Casale Conoscere l’Altro, per riscoprire la verità su se stessi e costruire la pace. È il percorso condiviso da Assunta Andena e Michela Fraschini in Bolivia, al fianco dei meno fortunati.A Casale la testimonianza delle due volontarie del gruppo missionario è stata al centro della tradizionale veglia organizzata in piazza dall’Azione Cattolica, in occasione della Giornata Mondiale per la Pace. Non sono mancati il parroco don Franco Anelli e la presidente di Ac Maria Bertoglio che ha letto diversi passaggi del messaggio del Santo Padre.«Educare i giovani alla giustizia e alla pace»: questo il cuore del messaggio di Papa Ratzinger incarnato da Michela e Assunta nella loro missione nel villaggio di Cochabamba, a sostegno dei bambini del Villaggio Arcobaleno. «Si tratta di un luogo dove sono assistite circa 400 persone, - ha raccontato Assunta - in particolare bambini abbandonati, disabili o affetti dall’HIV (sono circa il 30 per cento)». La casa dei Ninos è stata fondata nel 2006 grazie all’impegno della lodigiana, Marilena Seminari, presidente della comunità Alfa Omega di Graffignana, che ha fortemente voluto la scuola. Le due casaline hanno trascorso l’estate 2011 in quei luoghi, addentrandosi anche nell’altopiano delle Ande, nei villaggi di Karpany e Nunumayani. «Siamo state accanto ai bambini del villaggio con umiltà, magari tenendoli semplicemente in braccio - ha raccontato Michela - senza la pretesa di fare ma di conoscere».Sulle Ande l’incontro con la realtà è stata ancora diverso: in quei villaggi i volontari si recano una volta al mese a consegnare il cibo, perché in quelle aree non c’è nulla. «Ci ha colpito il fatto che queste persone non chiedono nulla pur non avendo niente - ha continuato Michela - caricando invece la nostra auto della sola cosa che possiedono, le patate, in un naturale scambio».Con la voce tremante però Michela ha aggiunto: « Distribuendo il cibo anche per le strade di Cochabamba, siamo andati incontro a persone che in Italia generalmente scansiamo quando camminiamo per strada». Cos’ ho portato a casa da questa esperienza? - si è domandata Michela - forse la verità su me stessa: leggendo il messaggio del Pontefice Benedetto XVI che parla della verità su se stessi, io mi sono domandata tante volte quale fosse la verità su di me e ho concluso che alla fine io sono una persona molto fortunata: a noi non è concesso di non essere felici con tutto quello che abbiamo».Sara Gambarini

 


 


 

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