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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 25/01/2012 - Marcegaglia, tutti per la solidarietà

Il contratto applicato da febbraio in media per il 50 per cento del monte orario
Marcegaglia, tutti per la solidarietà
I lavoratori approvano con un plebiscito l’accordo sindacale
 

Graffignana Tutti insieme per la solidarietà: è un plebiscito il voto dell’assemblea dei lavoratori Marcegaglia che approva l’accordo sindacale siglato la settimana scorsa in Assolodi e che prevede l’introduzione del contratto di solidarietà a partire dal prossimo febbraio in media per il 50 per cento del monte orario, 20 ore la settimana. L’assemblea dei lavoratori del primo turno e del giornaliero, in pratica quasi la plenaria, si è tenuta ieri mattina e ha visto una valanga di “sì” all’intesa: alla fine non ci sono stati voti contrari e solo tre lavoratori si sono astenuti. Non sono stati resi noti i dati della seconda assemblea con i lavoratori del secondo turno, ma per effetto delle scarse attività di fabbrica i partecipanti erano poche decine, un numero non in grado di modificare il risultato del voto. «Si è trattato di un’assemblea tecnica, in cui abbiamo spiegato il funzionamento del contratto di solidarietà e non ci aspettavamo nulla di diverso da quello che è stato il risultato finale - dice Giovanni Ranzini segretario della Fiom Cgil da poche settimane -. Io ho vissuto la parte terminale dell’accordo per la solidarietà, ma non ci sono stati particolari problemi». Proprio Giovanni Ranzini della Fiom Cgil e Laura Zangara della Fim Cisl si sono trovati a gestire la parte conclusiva dell’accordo per la solidarietà subentrando a gennaio ai loro predecessori. Un banco di prova che si è concluso senza sorprese, anche perché, come fanno notare tanti lavoratori, «alternative non ce ne erano più». Alla Marcegaglia infatti si applica la cassa integrazione in deroga ormai da tre anni pieni e negli ultimi mesi quasi tutti i lavoratori erano passati ai tre giorni settimanali di stop. Con il contratto di solidarietà applicato al 50 per cento, di fatto i lavoratori resteranno a casa mediamente due giorni la settimana. Le 20 ore lavorate saranno pagate interamente dall’azienda mentre sulle 20 ore non lavorate interverrà l’Inps pagando l’80 per cento del salario pieno. I lavoratori migliorano dunque la loro situazione rispetto alla cassa integrazione, anche se ci sono singoli casi differenti: per esempio un intero reparto di magazzino avrà un solo giorno di solidarietà la settimana, due lavoratori hanno chiesto e ottenuto di poter lavorare 24 ore, un lavoratore assunto come part-time ha dimezzato tutti i conteggi. Pochi impiegati passano da un solo giorno settimanale di cassa a un fermo di due giorni la settimana per la solidarietà, e proprio questo sarebbe stato uno dei pochi motivi di blanda lamentela. Sulle ore di solidarietà l’azienda non ha concesso la maturazione dei ratei spettanti, riconoscendo solo l’intera maturazione della tredicesima. In cambio ha dato la disponibilità a ragionare sul rinnovo del contratto integrativo a partire dal prossimo febbraio.An. Ba.

 

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