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ARTICOLO  TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 14/03/2012 - Il libro che ricostruisce l’eccidio dei 103 ufficiali del Reggimento Regina a Kos
 

Stasera a Graffignana la presentazione del libro di Pietro Giovanni Liuzzi organizzata dal Circolo La Certosa
Una tragedia italiana da non dimenticare
Il libro che ricostruisce l’eccidio dei 103 ufficiali del Reggimento Regina a Kos


 


Una tragedia raccontata quasi settant’anni dopo, grazie a documenti d’archivio, testimonianze di parenti, voci di chi, negli anni a venire, non ha mai dimenticato. Sono le famiglie dei 103 ufficiali italiani del 10° Reggimento Regina, massacrati sull’isola di Kos, in Grecia, dai Granatieri della 22esima Divisione tedesca del generale Muller. Uomini colpevoli di aver resistito per due giorni all’attacco di truppe tedesche superiori in numero e armamenti e di voler rispettare il giuramento fatto alla propria bandiera. Una storia che molti, nel nostro Paese, hanno dimenticato. Non lo ha fatto di certo il colonnello Pietro Giovanni Liuzzi, autore del volume Kos, una tragedia dimenticata, che questa sera presenterà il suo lavoro al Centro diurno integrato di via Gramsci a Graffignana, in un’iniziativa organizzata dal Circolo Culturale La Certosa (alle ore 21). Una serata che permetterà di fare luce su quello che per molto tempo è stato un massacro ignorato dalle istituzioni e dalla memoria collettiva di un intero Paese, stralciato dalla cartina geografica della Storia e dai suoi percorsi più dolorosi. Tanto che ci è voluta una petizione popolare avviata nel 2010, sessantasette anni dopo quel massacro, a riaccendere i riflettori e scrivere una nuova pagina di memoria e ricordo. A quella petizione assicurarono il loro sostegno oltre 4.000 persone, di cui circa 600 tra il Lodigiano e Milano e proprio grazie a quell’iniziativa, anche a Kos, è arrivato il momento del ricordo. Con una prima cerimonia ufficiale che ha visto la partecipazione di autorità greche e italiane, nella quale è stato letto anche un messaggio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Un percorso di riscoperta che dovrebbe portare nel 2013 ad inserire Kos nell’itinerario di uno dei viaggi della memoria, insieme a Cefalonia e Corfù. Sarà proprio l’autore del libro, questa sera a Graffignana, a ripercorrere il destino dei 103 ufficiali italiani, spezzatosi tra il 5 e il 6 ottobre del 1943, a venti giorni dal massacro della divisione Acqui a Cefalonia. Una notte di sangue anche causata dalla confusione che regnava nelle forze armate italiane dopo la firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943, quando Churchill ritenne opportuno agire dando il via all’operazione Accolade con lo scopo di presidiare Kos e Leo per dar manforte agli italiani, ma anche, e soprattutto, per utilizzare l’aeroporto di Kos con lo scopo di accorciare i tempi di volo degli aerei della Raf, con basi tra Il Cairo e Cipro, per colpire obiettivi nei Balcani. Un’azione a cui seguì una durissima rappresaglia delle unità tedesche che, preso il sopravvento, fucilarono 103 ufficiali dei 148 presenti sull’isola. Un massacro di vite giovani, 84 di loro non aveva neppure 29 anni, e i cui corpi, in molti casi, non vennero neppure riconosciuti. Rossella Mungiello________________________________Kos, Una tragedia dimenticatadi Pietro Giovanni Liuzzi. Stasera (ore 21) al Centro diurno integrato di via Gramsci a Graffignana


 

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