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ARTICOLO  TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 07/04/2012 - Cristo sale sulla croce a Graffignana




Anche il vescovo Giuseppe Merisi ha assistito ieri sera al racconto della Passione messo in scena da cento figuranti
Cristo sale sulla croce a Graffignana
Una folla di fedeli per la più sacra delle rappresentazioni



 




Un paese unito nei passi, nelle preghiere, nell'emozione provata davanti ai "quadri" viventi della Via Crucis. Graffignana, per due ore, era tutta nelle sue vie, trasformate per incanto nella più antica e sacra delle rappresentazioni, quella della Passione che ieri sera ha illuminato il centro del paese. Ad attendere, in silenzio, in piazza Mazzini, che la magia che da sette anni anima il paese tornasse a farsi vera e viva, grazie al lavoro intenso dell'esercito di figuranti, preparati dal Comitato promotore guidato da Franca Tronconi e da don Davide Daccò, c'era un fiume di persone. E l'emozione non ha tardato a fare capolino negli occhi dei fedeli che non si sono voluti perdere il tradizionale appuntamento con la preghiera che precede la Santa Pasqua. Una tradizione antica, quella della Via Crucis di Graffignana che affonda le sue origini nella storia del comune, con le famiglie che mettevano a disposizione i loro cortili nelle vie strette del centro, adornati con lenzuola bianche e ceri votivi. Una tradizione che con il tempo si era persa e che il Comitato promotore della Via Crucis ha voluto fortemente riportare in auge, raccogliendo consensi ed entusiasmo. Con i costumi preparati nei minimi dettagli e confezionati a Graffignana, da sarte volontarie, i figuranti, stazione dopo stazione hanno raccontato la più antica e sacra delle storie dell'umanità. Partendo da piazza Mazzini, trasformata per qualche istante nel giardino del Getsemani e dove un corteo di donne, tutte con una fiaccola in mano, ha dato il via al cammino. Per poi proseguire più in là, ad altri "scatti" di una storia lontana duemila anni, ma sempre viva e vera. Il percorso senza tempo è poi proseguito su via Vittorio Veneto, piazza San Rocco, via Roma, per poi attraversare il parco Spadazze e poi ancora via Lazzaretto, via Roma e via Manzoni, in un crescendo di intensità. Perché colpiscono e scuotono le immagini di Pilato fermo nell'attimo in cui si lava le mani delle sorti di Gesù, o quelle dell'incontro con la Vergine, nell'attimo esatto in cui le mani dei due si incontrano o ancora quelle del Cristo che si carica la croce sulle spalle fino a quelle della morte in croce, così veritiera nella sua immobilità da restituire al fedele la sensazione di essere al centro della storia della fede, a poche ore della Pasqua di Resurrezione. Un «applauso a questa bella comunità» è poi arrivato dal vescovo di Lodi, monsignor Giuseppe Merisi che, in piazza Mazzini, davanti al sepolcro, ha incoraggiato i graffignanini a proseguire stando «sempre accanto alla Croce». Rossella Mungiello
 




 

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