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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 04/07/2012 - Graffignana è costretto a tirare la cinghia: gli amministratori si riducono lo “stipendio”



Graffignana è costretto a tirare la cinghia: gli amministratori si riducono lo “stipendio”
 


Graffignana Il consiglio comunale ha varato il bilancio di previsione 2012 che porta con sé modifiche strutturali all’addizionale Irpef, che segue gli scaglioni di reddito, e l’aumento di due punti sull’aliquota base dell’Imu (a 9,6 per mille) per le seconde case e le attività produttive. Non cambiamo rispetto alle indicazioni del governo le aliquote di prime case (4 per mille) e dei fabbricati rurali (2 per mille).Il cambiamento più rilevante è quello relativo all’addizionale Irpef, che in precedenza Graffignana prevedeva in applicazione al 4 per mille come aliquota indifferenziata per ogni reddito. Secondo le possibilità lasciate ai comuni dal governo, il consiglio ha invece approvato la manovra decisa dalla giunta di passare alle aliquote a scaglioni. I redditi fino a 15mila euro vanno così al 2 per mille, la metà di quanto pagato in precedenza, mentre i redditi di seconda fascia fino a 28mila euro mantengono invariata l’aliquota al 4 per mille. La tassazione aumenta per i redditi più alti: sale al 6 per mille per i redditi fino a 55mila euro, al 7 per mille per i redditi fino a 75mila euro e all’8 per mille per i redditi superiori a quella somma di reddito dichiarato. «Abbiamo inserito la modularità abbassando il carico delle fasce più deboli - ha spiegato il sindaco Marco Ravera nella relazione d’accompagnamento -. Credo sia un sano principio di equità e responsabilità».L’Imu viene ritoccato rispetto alle aliquote fissate a livello centrale solo per seconde case e attività produttive, dal 7,6 per mille al 9,6 per mille. Per le seconde case tuttavia il regolamento di applicazione dell’Imu ha previsto anche alcuni accorgimenti per non penalizzare i soggetti deboli. Altri dati di bilancio rilevanti sono i minori trasferimenti complessivi per circa 120mila euro per Graffignana e l’obiettivo di riduzione della spesa diretta al funzionamento della macchina comunale nella misura del 5 per cento attraverso una profonda riorganizzazione degli uffici. Anche gli amministratori infine tirano la cinghia e sui già magri indennizzi applicano una riduzione del 20 per cento che porterà un risparmio, simbolico ma sentito, di 4mila 500 euro.Andrea Bagatta

 


 

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