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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 13/10/2012 - È di Graffignana la segretaria di Zambetti, arrestato mercoledì
 


La donna, che non è indagata, è citata in alcune delle intercettazioni telefoniche collegate all’inchiesta dell’Antimafia
Il caso Pirellone “tocca” il Lodigiano
È di Graffignana la segretaria di Zambetti, arrestato mercoledì

 


graffignana Tocca anche il Lodigiano il terremoto giudiziario e politico che sta facendo tremare il Pirellone. E a Graffignana c’è sconcerto e stupore dopo la pubblicazione delle ultime intercettazioni sull’inchiesta che ha portato all’arresto dell’assessore alla Casa Domenico Zambetti, accusato di voto di scambio per aver comprato un pacchetto da 4mila preferenze da due esponenti dell’ndrangheta per 200mila euro. Sui maggiori quotidiani nazionali, infatti, è comparso anche il nome della graffignanina Enrica Papetti, 48 anni, residente a Milano, ma molto nota in paese, dove vivono ancora alcuni dei suoi familiari. Responsabile della segretaria dell’assessore Zambetti, la donna viene citata in alcune delle intercettazioni integrate all’inchiesta coordinata dal pm della Direzione distrettuale antimafia Giuseppe D’Amico che ha portato l’assessore Zambetti in carcere. Nessuna accusa formale nei suoi confronti - la donna, infatti, non risulta indagata -, ma i suoi computer sarebbero stati sequestrati giovedì, secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, mentre il Corriere della Sera le ha dedicato ieri un titolo a sei colonne nella sezione Lombardia. A citare Enrica Papetti è Eugenio Costantino, indicato come il “portavoce della cosca Mancuso Limbadi” che in alcune delle carte delle trascrizioni si dice «stupito» per quella «segretaria che è più di una segretaria». E che, stando sempre alle intercettazioni, avrebbe avuto un ruolo chiave nell’assunzione all’Aler della figlia dello stesso Costantino. «Tutti gli imbrogli pure per Teresa (la figlia del portavoce della cosca, ndr) ha fatto tutto lei», è una delle frasi colte dalle cimici posizionate dai Carabinieri del Nucleo Investigativo. Secondo le indiscrezioni sull’inchiesta, pubblicate ieri dalla stampa, la figlia di Costantino è stata effettivamente assunta a tempo determinato tramite un’agenzia interinale e destinata agli uffici Aler di via Sabotino, zona Gratosoglio e poi spostata, dietro pressioni, alla sede centrale dell’Aler «a mansioni più gradite presso la direzione generale». Una vicenda per cui, secondo il pm D’Amico, la graffignanina «non sapeva di commettere un abuso per le cosche calabresi», ma per cui si configurerebbe comunque «un cattivo uso del potere discrezionale della pubblica amministrazione». Al momento non filtrano commenti dalla famiglia della donna, raggiunta telefonicamente a più riprese nella giornata di ieri a Graffignana; dichiarazioni dell’interessata potrebbero arrivare però nelle prossime ore per fare luce su una vicenda sulla quale oggi in tanti si interrogano a Graffignana. Rossella Mungiello



 

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