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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 14/11/2012 - Marcegaglia in crisi taglia 72 lavoratori


Graffignana Il segretario regionale della Fiom Rota: «Questa situazione mette in luce la pessima gestione degli ultimi anni»
Marcegaglia in crisi taglia 72 lavoratori
Ieri l’annuncio dell’azienda a fronte della situazione di mercato
 

Graffignana Nubi fosche si addensano sulla Marcegaglia di Graffignana, azienda di proprietà della famiglia dell’ex presidente di Confindustria, specializzata nella costruzione di ponteggi per l’edilizia. Ieri nel corso dell’incontro avvenuto nella sede di Assolodi fra i responsabili aziendali e i sindacati della categoria dei metalmeccanici è arrivata la brutta notizia: la Marcegaglia, per il polo di Graffignana, ipotizza 72 esuberi a fronte di una forza lavoro di complessive 117 persone. Per il momento non è stata ancora aperta la procedura di mobilità e i sindacati sperano di poter ragionare nelle prossime settimane con l’azienda, al fine di studiare altre forme, meno traumatiche, per affrontare la situazione di crisi. La Marcegaglia rappresenta una di quelle aziende che agiscono da cartina tornasole per altri settori: in questo caso, la crisi della Marcegaglia è legata strettamente al tracollo dell’edilizia a livello nazionale. Con i cantieri fermi, gli ordini di ponteggi sono calati, di qui la decisione del gruppo di mettere mano a un piano di razionalizzazione del personale. La Marcegaglia, peraltro, da alcuni anni è costretta a fare i conti con le difficoltà del mattone. Il prossimo 28 febbraio scadrà il contratto di solidarietà attivato per l’azienda di Graffignana. Uno strumento che era stato introdotto per affrontare nella maniera più indolore possibile la crisi. Collegato al contratto di solidarietà vi era anche la prospettiva di 55 esuberi. Ma il numero nel frattempo è lievitato e ieri si è concretizzato lo spauracchio dei 72 licenziamenti. Un numero che evidentemente preoccupa molto i sindacati, ieri nell’occasione rappresentati anche dal segretario regionale della Fiom, Mirco Rota, a testimonianza dell’importanza sovraterritoriale della vertenza di Graffignana. E sempre ieri, all’incontro, era presente il direttore del personale del gruppo Marcegaglia. «L’azienda ha dichiarato che il contratto di solidarietà non è più lo strumento idoneo a fronteggiare la situazione di crisi, che con il passare del tempo si è aggravata - ha dichiarato Giovanni Ranzini, segretario della Fiom Cgil di Lodi -: per il momento ci è stata prospettata la mobilità per 72 lavoratori, anche se la procedura non è stata ancora aperta. Ora occorre valutare come evitare questa prospettiva. Punteremo ancora sullo strumento del contratto di solidarietà, oppure su un anno di cassa integrazione straordinaria, nella consapevolezza, tuttavia, che si tratterebbe comunque di guadagnare tempo ed eventualmente spostare più in là interventi più dolorosi». Nella giornata di oggi anche alla Marcegaglia di Graffignana sono previste quattro ore di sciopero proclamate dalla Confederazione europea dei sindacati: dalle 8 alle 12 i lavoratori che si asterranno dal lavoro manifesteranno davanti ai cancelli dell’azienda, lungo la strada che da Graffignana porta a San Colombano al Lambro. Venerdì mattina è prevista l’assemblea di fabbrica, nella quale i sindacati si confronteranno con i lavoratori, illustrando loro il contenuto dell’incontro di ieri con la dirigenza della Marcegaglia.«Questa situazione mette in luce la pessima gestione degli ultimi anni dell’azienda: diciamo questo perché consideriamo, ad esempio, quanto accaduto a Casalmaggiore, in provincia di Cremona, dove Marcegaglia negli ultimi due anni ha assunto 80-90 lavoratori col salario di ingresso - ha detto Rota -. A Graffignana, invece, dice che deve licenziare. Se ci fosse stata una gestione oculata e un rapporto sindacale coordinato nei diversi stabilimenti, non ci troveremmo in questa situazione». Lorenzo Rinaldi



 

 

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