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ARTICOLO  TRATTO DA  "IL CITTADINO" DEL 07/11/2013 -Marcegaglia:mobilità per 49 L’azienda taglia senza altri rinvii
 

Graffignana I dati dal vertice di ieri
Marcegaglia:mobilità per 49 L’azienda taglia senza altri rinvii

 

In 49 a casa allo stabilimento Marcegaglia Buildtech di Graffignana: è l’esito, annunciato, dell’incontro avuto ieri in Assolodi tra la dirigenza del gruppo e i sindacati. Da febbraio a oggi sono usciti dalla fabbrica 21 lavoratori, ma dai 113 iniziali l’azienda vuole arrivare a soli 43, e anche ieri ha confermato: «Nessuno investimento nel Lodigiano». La crisi alla Marcegaglia Buildtech di Graffignana va avanti da anni, tanto che dopo tre anni di cassa integrazione, si era fatto ricorso anche a un anno di contratto di solidarietà. Un anno fa, avvicinandosi la scadenza della solidarietà, l’azienda aveva annunciato che sui 113 lavoratori della fabbrica aveva individuato 70 esuberi. Dopo le trattative con i sindacati, a inizio febbraio era stata aperta una cassa integrazione straordinaria di un anno con una mobilità volontaria fino alla fine di settembre, incentivata con 17 mila 500 euro. In mobilità volontaria sono usciti dalla fabbrica 13 lavoratori, che hanno trovato diversa collocazione, e altri otto sono stati spostati in altri stabilimenti del gruppo. Dalle 92 persone rimaste a lavorare in fabbrica però, l’azienda vuole arrivare a soli 43 occupati, e 75 giorni prima della scadenza della cassa integrazione procederà con l’apertura di una procedura di mobilità. In base al calendario, la procedura potrebbe partire già nella settimana del 20 novembre, e i sindacati si preparano. «Chiediamo che ci siano investimenti su segmenti diversi dalla produzione, per esempio il noleggio, e che si possano applicare altri ammortizzatori sociali - dice Giuseppe Rossi della Fim Cisl -. L’azienda però ha chiuso la porta sugli investimenti. Invece, noi facciamo notare che la forza lavoro impiegata in azienda in questi mesi con la cassa a rotazione è sempre stata superiore ai 43 lavoratori che l’azienda oggi indica come tetto massimo, e su questo bisogna portare Marcegaglia a una riflessione». La richiesta potrebbe essere quella di un nuovo anno di solidarietà, ma il nodo cruciale sembra essere quello degli investimenti. «Non voglio ancora ragionare di numeri, perché se non parliamo di investimenti tutto il resto ha poco senso - dice il segretario provinciale della Fiom Cgil Giovanni Ranzini -. Che cosa vuole Marcegaglia per questo stabilimento? Da questa decisione dipende poi ogni possibile trattativa, ma il gruppo ha la forza e la possibilità di fare investimenti, bisogna valutare se ha anche la volontà». Dalla Fiom regionale si rilancia l’ipotesi di un tavolo ministeriale e si chiama in causa direttamente Regione Lombardia. «A luglio l’assessore al lavoro Valentina Aprea aveva giudicato molto positivo l’incontro con l’amministratore delegato Emma Marcegaglia circa la situazione industriale del gruppo - dice Mirco Rota, segretario regionale Fiom - A distanza di pochi mesi ci sono a rischio 49 lavoratori. La discussione deve essere affrontata su un tavolo ministeriale, con la compartecipazione regionale. All’assessore chiediamo un intervento coerente». Una prima risposta dal mondo politico arriva dal consigliere regionale Pietro Foroni, che nella tarda primavera aveva posto un’interrogazione in consiglio sul tema. «Purtroppo non sono sorpreso, perché era un esito annunciato - dice il consigliere regionale -. È impossibile pensare che le strategie di un gruppo come Marcegaglia siano discusse a livello locale a Graffignana. Per questo rinnoverò il prima possibile all’assessore l’invito pressante affinché Regione Lombardia si attivi sulla vicenda e chieda l’istituzione di un tavolo ministeriale».
 


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